Allora incontro ti verran le belle
Spiagge della Trinacria isola, dove
Pasce il gregge del Sol, pasce l’armento.
(Omero, Odissea)
La leggenda ci racconta di come Ulisse, di rientro verso Itaca, sbarcò all’Isola dei Ciclopi dove venne ospitato dallo spaventoso Polifemo. Il grande Ciclope, forgiava all’interno del vulcano Etna, i fulmini che venivano utilizzati da Zeus. Durante il soggiorno Polifemo divorò molti compagni di Ulisse, il quale, per riuscire a salvarsi, lo fece ubriacare e gli accecò il suo unico occhio. Preso dalla rabbia Polifemo iniziò a scagliare dei grossi massi contro le sue navi, originando così i Faraglioni, situati attualmente di fronte Acitrezza.
Questo piccolo arcipelago, formato da tre grossi scogli e un isolotto, dà al panorama un’atmosfera magica e di bellezza rara. Modellati del vento e dal mare, i Faraglioni sorgono dall’acqua in tutta la loro magnificenza e con delle forme particolari ed uniche. La più grande formazione rocciosa è formata dall’isola Lachea, costituita prevalentemente da rocce basaltiche. È una riserva protetta, istituita nel 1998 al fine di mantenere e salvaguardare la vegetazione e la fauna, nonché di tutelare la lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica, Taddei.
Un’altra interessante leggenda legata a questi luoghi è quella di Aci. Questa storia chiarisce il motivo per cui diversi paesi vicini tra loro abbiano questo prefisso in comune.
Il mito di Aci narra la storia di un pastore che amava, ricambiato, la bellissima ninfa del mare Galatea. Lo spietato Polifemo, ingelosito da questo sentimento, uccise il povero Aci lasciando Galatea nella disperazione, che lo pianse sulle rive del mare.
Gli dei, inteneriti dalla triste sorte del pastore, tramutarono Aci in un fiume, cosicché ogni giorno, lui e Galatea poterono incontrarsi in mare. Da questa leggenda traggono il nome i vari comuni della zona, tra cui Acitrezza, Aci Castello e Acireale.